In cil ‘e jè une stele (Arm. Mascagni)

Un uomo parla all’ultima stella rimasta all’alba nel cielo, segno e memoria della sua amata. Il suo saluto “mandi Ninine” (ciao piccolina) è carico di tristezza, ma allo stesso tempo quell’uomo è certo di non perderla, di rivederla l’indomani. E’ lo struggimento per l’attesa di qualcosa di grande che è accaduto e che è certo tornerà. E’ quello che la Chiesa ci fa attendere nell’avvento. In cielo c’è una stella che brilla per il suo splendore. Di tutte è la più bella: è la stella dell’amore. Quando spunta l’alba, tu, stella, vai lontano. Io ti dico “ciao, piccina. Ci rivedremo domani”.

In cil’e jè une stele
Che brile di splendor
Di dutis la plui biele
La stele da l’amor
Co’ spunte la matine
La stele da l’amor
Jò ti dis: Mandì, ninine,
si viodarìn doman.